David Hume


 Nato a Edimburgo da una famiglia della piccola nobiltà terriera, Hume studiò al college e all'università della stessa città. Il suo Trattato sulla natura umana, pubblicato a ventotto anni, fu un insuccesso editoriale, ma ottenne fama per la monumentale Storia dell'Inghilterra. Hume sentiva la necessità di esaminare criticamente il pensiero filosofico esistente, riconoscendo la fragilità e l'incoerenza dei sistemi più accreditati. Riteneva che fosse importante delineare una "scienza" dell'uomo sperimentale, simile a quella di Newton per la fisica, poiché tutte le altre conoscenze dipendono dalla natura umana. La conoscenza di questa natura sarebbe stata utile per il progresso in ambiti come le scienze fisiche, la morale e la religione.

Hume, seguendo il metodo empirico e sperimentale, analizza la conoscenza umana nel Trattato, identificando nella "percezione" la sua fonte primaria. Egli distingue le percezioni in due tipologie: le "impressioni", percezioni immediate e vivide, e le "idee", che sono le immagini più deboli delle impressioni. Ogni idea deve essere ricondotta alle impressioni da cui deriva. Se un'idea non ha una corrispondente impressione, è priva di significato. Anche le idee astratte, come "unicorno" o "ippogrifo", derivano da combinazioni di idee particolari, anch'esse riconducibili a impressioni specifiche. Pertanto, secondo Hume, non esistono vere idee astratte, ma solo combinazioni di idee particolari provenienti dalle impressioni. 

Esattamente, Hume critica le idee metafisiche poiché non hanno fondamento nelle esperienze percettive. La sua posizione drastica, espressa con l'immagine della biblioteca, enfatizza il rifiuto delle speculazioni astratte che non si basano su osservazioni empiriche o sperimentali. Hume sostiene che tutte le idee derivano dalle impressioni sensoriali, e usa l'esempio del bambino per illustrare come le impressioni siano alla base di tutte le nostre conoscenze e concetti.

Hume individua due facoltà umane fondamentali, la memoria e l'immaginazione, che consentono di conservare le impressioni nella mente e di collegare idee tra loro. La memoria si occupa di conservare l'ordine e la posizione delle idee semplici, mentre l'immaginazione stabilisce relazioni tra di esse, operando con una certa libertà e seguendo il principio di associazione.

Nonostante la mente abbia un grado di autonomia, le idee tendono a organizzarsi secondo schemi predefiniti, influenzate dal principio di associazione. Questo principio, simile alla forza della gravità universale di Newton, agisce attraverso tre criteri fondamentali: la somiglianza, la contiguità e la causa ed effetto. Le idee simili, le esperienze vicine nel tempo e nello spazio e quelle legate da un rapporto di causalità sono associate tra loro. Ad esempio, la vista di un paesaggio scozzese può richiamare alla mente paesaggi toscani simili, o il ricordo di una casa dell'infanzia può evocare le case vicine nel quartiere.

Tutte le conoscenze relative ai fatti si basano sul principio di causalità, un concetto cruciale nell'indagine filosofica di Hume. Se la relazione tra causa ed effetto fosse necessaria, sarebbe possibile ottenere una conoscenza assolutamente certa, simile a quella matematica, nelle scienze naturali. Tuttavia, secondo Hume, questa relazione è solo probabile, come tutte le relazioni tra fatti, e la sua analisi diventa fondamentale per i successivi pensatori.

Per Hume, l'idea di causa non è una mera relazione tra idee, ma si basa sull'esperienza. Quando percepiamo una relazione causale, osserviamo che un evento "B" segue sempre un evento "A". Tuttavia, questa relazione non è basata su una proprietà oggettiva intrinseca degli eventi, ma è il risultato dell'abitudine e della proiezione nel futuro di ciò che è accaduto regolarmente nel passato. Non c'è una necessità intrinseca nel fuoco di bruciare o nel sasso di rompere il vetro, ma attribuiamo questa relazione in base a un'abitudine soggettiva di associazione tra gli eventi. In altre parole, interpretiamo erroneamente la successione temporale come causalità intrinseca.

In sintesi, Hume evidenzia che la relazione causa-effetto non è oggettivamente necessaria, ma è una costruzione soggettiva della nostra mente basata sull'esperienza e sull'abitudine.


Commenti

Post popolari in questo blog

Kant

Tommaso Campanella

Cartesio